Ok, quindi come funziona questa diavoleria? Si, è merito della lunga esposizione, ma come? Perché le cascate sembrano seta e perché l'oceano sembra una lastra di ghiaccio?
Se i tempi di scatto lunghi ti fanno venire domande esistenziali, chiariamo subito il tutto con un'analogia molto utile:
Immagina di avere un foglio bianco ed una penna blu.
Immagina di cominciare a disegnare righe a caso, a zig-zag, in qualsiasi direzione.
Fino a quando ci sono ancora spazi bianchi sul foglio, gran parte delle righe sono riconoscibili, riesci a distinguerle dal foglio bianco.
Ma ora immagina di aver disegnato talmente tante righe da aver riempito tutto il foglio. Ora è completamente blu. Riusciresti ancora a distinguere le singole linee? Non credo.
Ecco, la stessa cosa succede con la lunga esposizione. Se usi un tempo di scatto abbastanza lungo, tutte le gocce d'acqua della cascata e tutte le piccole onde vengono tracciate dal sensore.
Finché sono poche, magari riesci ancora a distinguerle le une dalle altre, ma quando una goccia viene coperta da altre mille gocce che cadono ed un'onda si amalgama con altre centinaia di onde, è come se stessero disegnando su un foglio bianco fino a riempirlo tutto.
Per scattare fotografie come quelle viste sopra i tempi di scatto possono variare notevolmente. Per una cascata che scende in velocità potrebbero bastare 5 o 10 secondi di esposizione per ottenere il famoso effetto seta.
Mentre per ottenere l'effetto dell'oceano di ghiaccio potrebbero essere necessario molto più tempo, addirittura minuti (oltrepassata la soglia di 30 secondi, che è il limite interno delle fotocamere, avrai bisogno di un timer esterno, che collegato alla fotocamera potrà scattare foto anche con decine di minuti di esposizione).
Ecco altri esempi dove la lunga esposizione è dedicata a catturare e mettere enfasi sul movimento: